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Istituto di studi italiani

La missione dell’Istituto

Diretto da Stefano Prandi, l’Istituto di studi italiani è stato fondato da Carlo Ossola nel marzo 2007. L’ISI nasce nell’unica università italofona fuori d’Italia, con l’intento di rafforzarne l’impegno nell’ambito della lingua, della letteratura e della civiltà italiana. Ha avviato un Master (Laurea magistrale biennale), un Dottorato di ricerca e, nell’a.a. 2012-13, un Bachelor in Lingua, letteratura e civiltà italiana, convocando dalla Svizzera, dall'Italia e dall'Europa docenti che incarnino essi stessi – nel loro percorso di ricerca – la parabola, sempre viva, di «una lingua dolce e sapida, fatta di suoni di solidarietà» (O. Mandelštam, 1933). Rispetto ad altri istituti di ricerca attivi in Italia o in Svizzera, l’ISI realizza quanto Gianfranco Folena disegnò storicamente nel suo saggio L’italiano in Europa (1983): una lingua di civiltà delle arti, capace di unire creazione e ragioni civili del ‘patrimonio dell’umanità’. Per questa ragione, dall'anno accademico 2012-13 l’ISI coordina anche, insieme all'Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura ISA, la Scuola dottorale confederale in Civiltà italiana che integra l'offerta formativa del dottorato.

L’Istituto promuove gli «studi italiani» anche attraverso l´offerta alla cittadinanza di cicli di conferenze, trasmissioni radiofoniche e presentazioni di opere.

L’Istituto di studi italiani, afferente alla Facoltà di comunicazione, cultura e società dell’USI, si impegna in particolare a:

  • rafforzare l’impegno dell’USI nell’ambito della lingua, della letteratura, della cultura e della civiltà italiana con un’offerta formativa interdisciplinare in area umanistica;
  • sviluppare progetti di ricerca scientifica nel solco della tradizione degli studi italiani nel mondo accademico svizzero;
  • dare un contributo formativo nuovo nel sistema universitario svizzero a studenti interessati a un periodo di studio in contesto italofono;
  • stabilire e mantenere i contatti con le istituzioni di ricerca più attive in Europa per scambi di studenti, dottorandi e docenti.